
L'attuale "Hotel Villa Aricia" fu edificato attorno al 1850-70 dal conte Le Lieure.
La villa, circondata da un vasto parco un tempo proprietà degli Atii, la famiglia materna di Augusto, conserva i resti del cosiddetto Tempio di Esculapio, con strutture in opera reticolata e quadrata, e del Romitorio della Stella, ristrutturato nel 1744 con le elemosine dell’esercito austriaco in occasione della Battaglia di Velletri, celebrato in tanti dipinti, disegni e incisioni (antico accesso da via Appia Antica).
Nel giugno del 1879, la villa accolse Giuseppe Garibaldi con la famiglia per la villeggiatura; in quell’occasione Ubaldo Mancini, futuro sindaco di Ariccia, salvò il figlio Manlio caduto accidentalmente nella grande vasca del giardino. Passata nel ‘900 alla Suore di Nazareth, poi all’Istituto delle Suore Missionarie del S. Cuore di Hiltrup, ospita oggi l’Hotel Villa Aricia.
La moderna Ariccia deriva dall’antica Aricia, che fu uno dei più importanti centri del “Latium Vetus”( XII a.C ) e una protagonista della Lega Latina che si frapponeva all’espansione di Roma.
Con la vittoria di Roma sulla Lega Latina (VII a.C.), nella famosa battaglia tra Orazi e Curazi, Ariccia si inserì molto bene nella vita di Roma.
Durante l’Impero Romano, il luogo appartenne alla famiglia materna dell’imperatore Ottaviano Augusto (63 a.C.) e fu nel corso degli anni un’importante luogo di culto, infatti non distante dall’edificio principale si possono vedere le rovine dei Tempi in onore del Dio Esculapio (Dio della Medicina) e della Dea Diana (Dea della Caccia).
Più tardi, divenne proprietà della famiglia Chigi della Rovere, ricca famiglia feudataria di Ariccia, la quale annovera anche il Papa Alessandro VII (1665 d.C.), ed in seguito venne acquistata dal conte Le Lieure.